domenica 27 agosto 2017

Il tempo: per la fisica non esiste



Carlo Rovelli è un fisico italiano che ha lavorato in Italia e negli Stati Uniti. Attualmente lavora in Francia e la sua principale attività scientifica riguarda la fisica quantistica. Si occupa anche di storia e filosofia della scienza, in particolare dello sviluppo della riflessione scientifica dell’umanità. Ha scritto oltre 200 articoli scientifici pubblicati sulle maggiori riviste internazionali e tra le sue varie pubblicazioni di carattere divulgativo ricordiamo “Sette brevi lezioni di fisica” del 2014, edito da Adelphi, che gli ha dato una notevole popolarità in ogni parte del mondo, grazie ad una scrittura accessibile nonostante la complessità della materia.  Solo in Italia il libro scalò le classifiche riuscendo a vendere oltre trecentomila copie, un dato impressionante considerando il mercato dell’editoria nel nostro Paese. Sempre dalla casa editrice Adelphi, Carlo Rovelli quest’anno ha pubblicato “L’ordine del tempo”, un libro affascinante che descrive uno dei grandi misteri della realtà: il tempo. Dalle leggi di Newton alla relatività di Einstein, dalla meccanica quantistica alle teorie sulla gravità a loop (di cui Rovelli stesso è uno dei principali teorici), il libro chiarisce molti aspetti sul tempo, considerando gli sviluppi della fisica contemporanea fino ad affermare che in realtà il tempo non esiste, concetto noto già da un po’ di tempo nel campo della fisica e della filosofia della scienza. A tal proposito il fisico e filosofo della scienza Massimo Pauri sostenne anni fa che la fisica moderna nella sua storia ha costantemente degradato il tempo: da ente assoluto e incorruttibile a mera illusione privo di ogni realtà fisica.

Carlo Rovelli: “perché non credo in Dio”



Carlo Rovelli lo scorso anno ha spiegato al Corriere della Sera i motivi per i quali non crede in Dio. Il noto fisico italiano, autore del bestseller Sette brevi lezioni di fisica, non ricorre a equazioni complicate o a dati scientifici, ma spiega semplicemente di non credere in Dio dal punto di vista umano; per questo probabilmente le sue parole hanno avuto una risonanza mediatica. Sappiamo bene quanto abbia determinato la fisica nel pensiero umano e lo scontro tra fede e scienza lungo la storia, per non parlare dei tanti scienziati che hanno pagato un caro prezzo per le loro idee e le loro scoperte, per aver smascherato miti, leggende e superstizioni. La lista di persone giustiziate per eresia è troppo lunga, per fortuna oggi non è più così, almeno in Occidente, ma desta ancora molta attenzione mediatica e suscita dibattiti accesi se un fisico spiega pubblicamente perché non crede in Dio. Ma leggiamo le sue parole:

giovedì 17 agosto 2017

Su Amazon "L'a-Dio e La Storia" in formato copertina flessibile


Il Cristianesimo nel corso dei secoli ha edificato un'etica razionale in antitesi al messaggio evangelico; di conseguenza viene legittimato non solo il potere spirituale ma anche quello temporale. Eppure nel Vangelo secondo Giovanni 18, 36 Gesù dice: “Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù”. Il libro ripercorre alcuni lati oscuri del Cristianesimo: dalle religioni precristiane al Gesù storico, dalla nascita del Cristianesimo allo Scisma d'Oriente, da Maometto alle guerre sante, dallo Scisma d'Occidente alla fine delle civiltà precolombiane, dalla Riforma di Lutero al Concilio di Trento, dai rapporti con i regimi totalitari agli scandali contemporanei come la pedofilia. Certo, non tutti gli uomini religiosi sono stati superbi, avari, lussuriosi, invidiosi, golosi, irosi, accidiosi; molti hanno seguito l'insegnamento di Gesù “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Premesso che si può amare il prossimo come se stessi senza appartenere necessariamente ad una religione e che l'uomo è portato per sua natura a compiere il bene, la storia ha dimostrato la “non” infallibilità della Chiesa. Ancora oggi le tre religioni monoteiste più importanti al mondo (il cristianesimo, l'islamismo e l'ebraismo), sono responsabili di scandali, terrorismi e conflitti.

domenica 13 agosto 2017

“MoliseCinema”: in una piccola regione, un grande festival del cinema internazionale

Ogni anno nel mese di agosto a Casacalenda, in provincia di Campobasso, si svolge il film festival “Molise Cinema”. Arrivano opere da ogni parte del mondo (film, cortometraggi, documentari) e vede la partecipazione di importanti attori e registi nazionali e internazionali. Abbiamo rivolto alcune domande al direttore artistico Federico Pommier Vincelli che quindici anni fa, grazie alla sua passione per il cinema e l’amore per questo territorio, ha realizzato un’idea che si è consolidata nel tempo.

Come nasce “Molise Cinema”?
“Molise Cinema” nasce nel 2003 in un periodo molto particolare e delicato per Casacalenda e per tutto il Molise. C’era stato il terremoto del novembre 2002, quello di San Giuliano di Puglia e quindi c’era una situazione di difficoltà in tutta quest’area del Basso Molise da tanti punti di vista e abbiamo voluto, con questa iniziativa del festival, cercare una sorta di reazione culturale che ha colpito fortemente il territorio e abbiamo pensato di lanciare un festival del cinema proprio per dare un segnale; inizialmente in forma ridotta e poi, piano piano questa iniziativa è cresciuta e si è consolidata.

Siamo arrivati alla quindicesima edizione…
Siamo arrivati alla quindicesima edizione, un tempo considerevole che da una parte quasi non ci rendiamo conto per come sono volati questi anni, dall'altra mi fa piacere perché vuol dire che si è consolidata un’esperienza importante.

sabato 5 agosto 2017

Su Amazon "L'a-Dio e Il Male Inutile" in versione copertina flessibile

Nel corso dei secoli il problema del male ha assunto diversi significati. Per gli antichi greci tutto era determinato dal destino, dal caso e dalla necessità; l’uomo faceva parte del ciclo naturale delle cose per cui il male e il bene accadevano, senza una ragione. Con la nascita del Cristianesimo il male acquista una valenza metafisica; l’uomo conosce il bene e il male e l’inadempienza delle leggi di Dio genera dolore. Da questi presupposti cominciano a nascere le domande senza fine: se Dio è infinitamente buono, onnipotente e onnisciente perché esiste il male? Perché molti innocenti soffrono e molti malvagi prosperano? Che senso ha la morte di un bambino? Negli ultimi secoli l’esistenza di Dio verrà messa in discussione e anche il male non avrà più la sua utilità come espiazione di un peccato originale, il male diventerà inutile.