Nel corso dei secoli il problema del male ha assunto diversi significati. Per gli
antichi greci tutto era determinato dal destino, dal caso e dalla necessità;
l’uomo faceva parte del ciclo naturale delle cose per cui il male e il bene
accadevano, senza una ragione. Con la nascita del Cristianesimo il male
acquista una valenza metafisica; l’uomo conosce il bene e il male e l’inadempienza
delle leggi di Dio genera dolore. Da questi presupposti cominciano a nascere le
domande senza fine: se Dio è infinitamente buono, onnipotente e onnisciente
perché esiste il male? Perché molti innocenti soffrono e molti malvagi
prosperano? Che senso ha la morte di un bambino? Negli ultimi secoli
l’esistenza di Dio verrà messa in discussione e anche il male non avrà più la
sua utilità come espiazione di un peccato originale, il male diventerà inutile.
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