mercoledì 15 febbraio 2017

George Orwell batte Donald Trump 1984 volte!

Il 20 gennaio Donald Trump è diventato il 45° presidente degli Stati Uniti d’America. Ai molti giornalisti che avevano sottolineato la poca partecipazione al giorno del giuramento a Washington, il neopresidente ha replicato: «La mia è stata la cerimonia più partecipata di sempre, punto e basta». La polizia di Washington ha valutato i partecipanti in poco più di 300 mila, meno della metà rispetto alle inaugurazioni di Obama, e le foto aeree hanno confermato i molti spazi vuoti della piazza.
Sean Spicer, l’addetto stampa di Trump, aveva riportato le stesse parole del presidente nonostante le obiezioni immediate dalla sala stampa. Kellyanne Conway, consigliera politica della Casa Bianca, in un’intervista alla Nbc difese Spicer sostenendo che: “Sean Spicer ha offerto dei fatti alternativi” e il giornalista ha replicato semplicemente che: “I fatti alternativi non sono fatti, sono menzogne”. Con il termine “fatti alternativi” la Conway ha innescato un’incredibile curiosità intorno al romanzo distopico di George Orwell, ed in pochi giorni 1984 è diventato il libro più venduto negli Stati Uniti, tanto che l’editore Penguin si è attivato subito per nuove ristampe.

Perché un libro pubblicato alla fine degli anni quaranta del secolo scorso, continua a suscitare grande interesse, non solo in America ma in tutto il mondo?
Il libro di George Orwell nasce soprattutto come una critica spietata nei confronti del regime sovietico ma il tema può essere esteso contro ogni regime dispotico e totalitario che controlla e manipola i suoi sudditi. In un ipotetico futuro, Orwell immagina la Terra divisa in tre grandi potenze totalitarie: Oceania, Eurasia ed Estasia, impegnate a mantenere il controllo totale sulla società. In Oceania, ad esempio, esiste un solo partito, governato dal Grande Fratello, un personaggio che nessuno hai mai visto di persona ma che appare nei manifesti affissi ovunque. Le vite dei cittadini sono controllate grazie a dei televisori forniti di telecamere, installati in ogni abitazione e non è possibile spegnerli. Ma è soprattutto la Neolingua che si concretizza nella visione della realtà da rendere impossibile lo sviluppo di un pensiero critico individuale. Per questo motivo gli slogan del Grande Fratello recitano: “la guerra è pace”, “la libertà è schiavitù”, “l’ignoranza è forza” e soprattutto “la menzogna diventa verità e passa alla storia”.
Il controllo del linguaggio può diventare quindi uno strumento di controllo del pensiero perché le parole evocano obbligatoriamente concetti e processi mentali. L’economista Stuart Chase sosteneva infatti che “il linguaggio è l’arma più potente dell’arsenale dei despoti e dei demagoghi” e le dittature hanno sempre utilizzato gli organi di informazione in modo totale come propaganda. Anche i sistemi democratici in realtà possono scivolare in democrazie fittizie quando un sistema limita la pluralità di informazione e la visione della realtà; e allora ben venga rileggere un capolavoro senza tempo come 1984.

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