Nella
prima metà dell’Ottocento in Francia nacque il positivismo, una corrente
filosofica che si basava sulla fiducia nella scienza e nel progresso
scientifico come base per l’evoluzione sociale. In breve tempo si diffuse a
livello internazionale in diversi campi come la biologia, la sociologia, la
psicologia, l’antropologia e la tecnica in generale dando l’avvio a nuovi
settori di studio dell'uomo compresa la teoria evoluzionistica darwiniana.
Lo scienziato
Charles Robert Darwin (Shrewsbury, 1809 – Londra, 1882), è stato un
naturalista, geologo, filosofo e medico britannico. Nel 1859 pubblica L'origine
delle specie per mezzo della selezione naturale[1].
In una settimana, la prima tiratura va esaurita e le riedizioni si
susseguono a ritmo serrato. Il successo è immediato ed enorme. Ma il suo
pensiero sull’origine dell’uomo verrà precisato in una seconda opera apparsa
nel 1871, dal titolo inequivocabile L'origine dell'uomo e la selezione
sessuale. La legge
darwiniana, secondo cui tra gli individui modificati fisiologicamente per
adattamento all'ambiente sopravvivono per selezione naturale, soltanto i meglio
dotati, smentiva clamorosamente il dogma cristiano della creazione una tantum da parte di Dio di
individui già perfettamente caratterizzati.