lunedì 21 settembre 2015

Darwin continua a far paura!

Nella prima metà dell’Ottocento in Francia nacque il positivismo, una corrente filosofica che si basava sulla fiducia nella scienza e nel progresso scientifico come base per l’evoluzione sociale. In breve tempo si diffuse a livello internazionale in diversi campi come la biologia, la sociologia, la psicologia, l’antropologia e la tecnica in generale dando l’avvio a nuovi settori di studio dell'uomo compresa la teoria evoluzionistica darwiniana.
Lo scienziato Charles Robert Darwin (Shrewsbury, 1809 – Londra, 1882), è stato un naturalista, geologo, filosofo e medico britannico. Nel 1859 pubblica L'origine delle specie per mezzo della selezione naturale[1]. In una settimana, la prima tiratura va esaurita e le riedizioni si susseguono a ritmo serrato. Il successo è immediato ed enorme. Ma il suo pensiero sull’origine dell’uomo verrà precisato in una seconda opera apparsa nel 1871, dal titolo inequivocabile L'origine dell'uomo e la selezione sessuale. La legge darwiniana, secondo cui tra gli individui modificati fisiologicamente per adattamento all'ambiente sopravvivono per selezione naturale, soltanto i meglio dotati, smentiva clamorosamente il dogma cristiano della creazione una tantum da parte di Dio di individui già perfettamente caratterizzati. 

venerdì 18 settembre 2015

Il molisano Sante Biello ha conquistato la prima posizione su Amazon nella sezione storiografia

Informamolise 18.09.2015
 
Sante Biello ha pubblicato finora tre saggi dal titolo “Alessandro Magno tra Polis e Mondo in Arriano”, “L’a-Dio e Il Male Inutile” e “L’a-Dio e La Scienza”. Proprio l’e-book su Alessandro Magno, edito da StreetLib, pochi giorni fa ha raggiunto la prima posizione su Amazon nella sezione storiografia. Ma cerchiamo di capire l’importanza di questo dato tenendo presente il mercato dei libri in Italia e degli e-book in particolare. In Italia si legge molto poco e questo lo sappiamo. Gli italiani che hanno detto di aver letto almeno un libro “cartaceo” nell’ultimo anno, sono appena il 40 per cento circa e la maggior parte dei libri venduti riguardano autori affermati che spesso hanno una visibilità notevole tramite i mezzi di informazione, grazie anche al sostegno di una grande casa editrice che hanno alle spalle. Per quanto riguarda la vendita degli e-book, l’Italia nel 2014 si è attestata al 9,3 per cento, un dato sicuramente sconfortante se paragonato agli Stati Uniti dove si raggiunge il 23 per cento del mercato e si prevede che entro due anni si arriverà al 50 per cento, ovvero metà editoria di carta e metà digitale. In Svezia, per restare in ambito europeo, è ormai una prassi scaricare e leggere gli e-book; addirittura sempre in più istituti scolastici si è deciso di non utilizzare affatto libri di testo cartacei ma solo strumenti digitali come il tablet. Questo comporta un notevole risparmio economico da parte delle famiglie e gli studenti non sono costretti a rompersi la schiena con gli zaini pieni di libri. Un tablet di pochi grammi infatti può contenere migliaia di libri.

In nome di Dio annientate le civiltà Maya, Inca e Azteca


L’idea della sfericità della terra era presente già nell’antica Grecia del VI secolo a.C., sostenuta probabilmente da filosofi come Pitagora, Empedocle e Parmenide. Di certo è stato Aristotele ad aver fornito prove empiriche a sostegno dell’idea di una Terra sferica. Tra le varie argomentazioni contenute nel De caelo, spiegò che l’ombra della terra sulla luna è rotonda durante una eclisse lunare[1]. In seguito, grazie agli studi di Tolomeo, vissuto nel II secolo d.C., la concezione della sfericità della terra era un dato acquisito anche nel Medioevo, anche se le nozioni di geografia erano vaghe e imprecise. L’esplorazione marittima a sud dello stretto di Gibilterra era cominciata nel 1415 grazie all’abilità e all’esperienza dei marinai portoghesi, ma fu il genovese Cristoforo Colombo (Genova, 1451 – Valladolid, 1506), a concretizzare il progetto di raggiungere l’Oriente circumnavigando la Terra verso Occidente. Grazie ai finanziamenti ottenuti dalla regina Isabella di Castiglia e da banchieri italiani, il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo raggiunse con ogni probabilità l’attuale isola di Watling nelle Bahamas battezzata dall’ammiraglio San Salvador, ma fino alla morte fu convinto di aver toccato l’Asia e non di aver scoperto le Americhe. Quando i primi spagnoli toccarono terra, fu sconcertante per loro constatare che gli Indios non avevano mai sentito parlare di Gesù, della Bibbia, della Chiesa, ma addirittura avevano una religione completamente diversa dal cattolicesimo.

giovedì 17 settembre 2015

Ipazia: la donna simbolo del pensiero libero


Il grande poeta tedesco Heinrich Heine (Düsseldorf, 1797 – Parigi, 1856) scriveva nella sua tragedia teatrale Almansor: “Là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini”. Il rogo dei libri, la loro distruzione e la loro censura viene sempre promossa dalle autorità politiche e religiose che pongono i loro principi come assoluti e le loro verità innegabili privando all’uomo la conoscenza. L’incendio della biblioteca di Alessandria d’Egitto, forse è stato l’atto più grave che la cultura umana abbia mai subìto e ha segnato anche l’inizio dell’intolleranza della Chiesa. Alessandria d’Egitto era stata costruita per volere di Alessandro Magno nel 331 a.C. e grazie alla sua posizione geografica era un crocevia di traffici fiorenti tra l’Occidente e l’Oriente. La biblioteca era dislocata in diversi edifici della città e i luoghi più importanti erano il tempio delle Muse e il Serapeum. La collezione raccoglieva oltre 500.000 rotoli provenienti dall’Egitto, da Roma e dalla Grecia, ma anche dalla Babilonia, dall’India, dalla Persia e persino dalla Cina. Alessandria d’Egitto fu attaccata dai romani diverse volte; nel 48 a.C. da Giulio Cesare, nel 213 d.C. da Caracalla, nel 273 da Aurelio e nel 296 da Diocleziano. Ma se la biblioteca era stata parzialmente distrutta dai romani come conseguenza dei conflitti, dai cristiani viene ordinata la sistematica distruzione dei testi perché considerati eretici. Atanasio (Alessandria d'Egitto, 295 circa – Alessandria d'Egitto 373), ottavo Papa della Chiesa copta e Dottore della Chiesa, nel 367 ordinò che venissero

mercoledì 16 settembre 2015

Dostoevskij: il male inutile dei bambini

Fëdor Michajlovic Dostoevskij, (Mosca, 1821 – San Pietroburgo, 1881) è stato uno scrittore e filosofo russo. È considerato uno dei più grandi romanzieri e pensatori russi dell'Ottocento e in generale di ogni tempo. Se si tratta del tema del male, non si può non tener conto del pensiero di Dostoevskij. Tra i suoi capolavori ricordiamo Memorie del sottosuolo del 1864, in cui l’autore critica gli ideali ottimistici del positivismo fondati su scienza e ragione; Delitto e castigo del 1866, uno dei più grandi romanzi di tutti i tempi, in cui sono presenti gli aspetti religiosi ed esistenziali dell’uomo e il concetto della sofferenza; L’idiota del 1869 nel quale si deduce l’impossibilità di un uomo “positivamente” buono al giorno d’oggi; I demoni del 1871, con cui l’autore sembra rinnegare definitivamente il proprio passato di libero pensatore nichilista; ed infine I fratelli Karamazov del 1880, l’ultimo e forse la sua più grande opera prima di morire, mette in contrapposizione Dio e la sua negazione, libero arbitrio e caos, ragione e dubbio, fede e morale. Come scrive Giuseppe Gallo: “Dostoevskij traccia la prima implacabile anamnesi della crisi dell'uomo contemporaneo, lacerato da pulsioni contraddittorie e insanabili, privo di certezze e punti di riferimento solidi cui uniformare il proprio comportamento morale. A derivarne è una presa di distanza radicale dal razionalismo illuminista e positivista, alla cui pretesa di ricondurre le leggi della natura all'ordine della ragione lo scrittore contrappone la forza della volontà che non ammette limitazioni*”. Ma a questo punto soffermiamoci su un problema importante, cioè quella della morte dei bambini e di conseguenza il tema della teodicea e del libero arbitrio.

domenica 13 settembre 2015

Che cosa siamo, che cosa non siamo

Come accade spesso in amore, quando in una coppia la passione si fa da parte per lasciare il posto all'affetto dopo tanti anni di convivenza, anche tra Lisa e Paolo con l'andare del tempo erano cambiate molte cose e dopo i primi momenti folgoranti in cui l’ardore l’aveva fatta da padrone, rallegrando e conducendo lietamente i loro giorni senza freni e ipocrisie, quel fuoco esuberante e mai sazio e che mai trovava pace a poco a poco s’era spento, lasciandoli solo con la gioia di rimestare ogni tanto col bastone tra le ceneri crude. 

Gianluca Massimini, scrittore e collaboratore di riviste letterarie nazionali, è riuscito ad imporsi al grande pubblico grazie al suo stile originale e innovativo. La gioia e la sofferenza, la speranza e la malinconia, la passione e la solitudine, vengono descritti con grande lucidità e spessore catturando il lettore fino all'ultima riga di ogni racconto. Buona lettura.

Che cosa siamo, che cosa non siamo è il titolo del nuovo ebook di Gianluca Massimini disponibile sui maggiori bookstore online, edito da streetlib. E' possibile leggere un estratto al seguente link: Il Paradiso deli Orchi


venerdì 11 settembre 2015

Alessandro Magno tra Polis e Mondo in Arriano


Perché Arriano dopo circa cinque secoli dalla morte di Alessandro Magno compone l’Anabasi di Alessandro? Che cosa si nasconde dietro quest’opera? La spedizione del giovane re segna alcune tappe importantissime della storia antica: lo scontro epocale tra la civiltà greca e orientale, il superamento dell’orizzonte politico della polis, la diffusione della cultura greca in Oriente. Alessandro diventa il simbolo dell’ecumenismo che sublima il concetto di “politica chiusa” dei Greci; e Arriano ben mette in evidenza nel corso della sua opera la portata rivoluzionaria della politica del Macedone.