lunedì 29 luglio 2019

L’UOMO VERSO L’IMMORTALITÀ, LA FELICITÀ E LA DIVINITÀ. QUALI LE CONSEGUENZE? Dal libro di Yuval Noah Harari “Homo deus. Breve storia del futuro” 2018, Bompiani

Un libro affascinante, denso di contenuti storici, filosofici, scientifici e tecnologici. Nonostante la quantità di informazioni, il libro risulta scorrevole e cattura il lettore fino alla fine. Ma chi è Yuval Noah Harari?
Harari è uno storico, saggista e scrittore israeliano e le sue tesi vengono discusse in ogni parte del mondo. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia presso l’Università di Oxford e oggi insegna presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Gerusalemme. Nel 2014 ha pubblicato il best seller internazionale “Sapiens. Da animali a dei” che ha venduto più di 5 milioni di copie e tradotto in più di 30 lingue. In “Homo Deus”, Harari si interroga sulle prospettive future dell’umanità tracciando un lungo percorso che spiega come l’uomo abbia conquistato il pianeta Terra fino agli scenari futuri del XXVI secolo.
Ma andiamo per gradi e cerchiamo di riportare alcuni temi del libro. Per migliaia di anni l’uomo ha attraversato carestie, pestilenze e guerre. Ha invocato ogni sorta di divinità pur di allontanare la sofferenza, ma si continuava a morire. Si pensava che la penuria di cibo, la diffusione delle malattie e i conflitti bellici appartenessero ad un piano cosmico divino. Dall'antica Grecia fino a qualche secolo fa le persone sapevano che una epidemia avrebbe potuto annientare la loro famiglia in un colpo solo. La Morte Nera ad esempio che iniziò nel 1330, sterminò circa 200 milioni di persone tra Asia, Africa ed Europa. Ma la Morte Nera non è stata la peggiore pestilenza della storia. Effetti decisamente più disastrosi colpirono ad esempio l’America con l’arrivo dei primi Europei con le loro malattie infettive da cui i nativi non erano immuni. Nel corso dei secoli il progresso scientifico e tecnologico nel campo della medicina è stato notevole e molte malattie infettive sono state debellate. Nel 1979 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato ad esempio la completa estinzione del vaiolo. La temutissima SARS si è concluso con il decesso di 100 persone al mondo. Persino la tragedia dell’AIDS può essere considerata come un segno del progresso medico; è vero che dalla sua comparsa nel 1981 più di 30 milioni di persone sono morte, ma nel giro di 10 anni i nuovi medicinali hanno trasformato la malattia da una sentenza di morte in una condizione cronica. Pensiamo per un momento se l’AIDS fosse comparsa nel XIV secolo, sarebbe stata una tragedia peggiore della Morte Nera.

venerdì 19 luglio 2019

SIAMO IL RISULTATO DI UNA SERIE DI IMPERFEZIONI Dal libro di Telmo Pievani “Imperfezione. Una storia naturale” ed. Raffaello Cortina Editore

Se tu fossi un dio saggio, affideresti il controllo del pianeta Terra all'uomo? Dopo la lettura di questo libro forse qualche dubbio sorge.
Perfezione ed eleganza non sono i criteri della natura perché la storia naturale è costellata da tante imperfezioni. Nell'evoluzione infatti, sia del mondo fisico che naturale, non c’è un percorso lineare verso la perfezione; “il problema è che la nostra mente ci porta proprio a ragionare nel modo seguente: quante coincidenze, cosmiche e personali, si sono dovute realizzare affinché io sia qui in questo momento; ma allora non può essere il frutto di un caso, era destino che accadesse”. Ed invece oggi la biologia dell’evoluzione ci insegna proprio che non c’è nessuna finalità, nessuna tendenza alla perfezione, nessun progetto teso ad un compimento.
Telmo Pievani è tra i più importanti filosofi della scienza contemporanea, autore di oltre 230 pubblicazioni scientifiche nei campi della biologia evoluzionistica, dell'evoluzione umana, della filosofia della biologia e della filosofia della scienza generale e in questo ultimo libro pone in evidenza proprio l’evoluzione imperfetta, le imperfezioni del DNA, i limiti del cervello.
Ma andiamo per gradi. Il nostro pianeta ad esempio può sembrare perfetto perché ospita la vita, ma per alcuni miliardi di anni è stato attraversato da eruzioni vulcaniche colossali, impatti di asteroidi, derive dei continenti, oscillazioni climatiche, collisione con il pianeta Theia dal quale si formò la Luna e nessuno avrebbe scommesso che la Terra un giorno potesse ospitare esseri viventi. “La Terra è un pianeta spietato, che periodicamente può dare mazzate tremende alle fragili forme di vita che la abitano”.

giovedì 11 luglio 2019

QUANDO C’ERA MUSSOLINI I TRENI ARRIVAVANO IN ORARIO? Dal libro di Francesco Filippi, “Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo”, ed. Bollati Boringhieri 2019

Se non ci fosse internet, non ci sarebbe nemmeno questo libro; l’autore infatti smaschera punto per punto tutte le bufale che si trovano in rete sul ventennio fascista. Benito Mussolini è una delle figure su cui si raccontano più balle sui social. Carlo Greppi nella prefazione del libro dice: “Nell'Italia di oggi ci sono centinaia di migliaia di persone che esprimono il loro apprezzamento e condividono compulsivamente balle colossali, balle che il fascismo mise in circolazione nella prima metà del secolo scorso, intestandosi risultati altrui o truccando la realtà”. Per fortuna quella del fascismo è ormai un’esperienza conclusa, finita. Il libro di Francesco Filippi è scritto bene ed è scorrevole, e soprattutto i fatti sono ben documentati e ricostruiti con precisione inattaccabile. Cerchiamo allora di riportare alcuni punti.

Mussolini ha dato assistenza gratuita a tutti gli italiani?
No. Il governo italiano adottò ufficialmente un primo sistema di garanzie pensionistiche nel 1895, 27 anni prima della presa del potere da parte del fascismo, grazie al governo Crispi e “Allo scoppio della prima guerra mondiale una serie di provvedimenti assistenziali e previdenziali era dunque già prevista per i lavoratori nel settore pubblico, per i militari e per i dipendenti dei settori industriali.” Quando Mussolini salì al potere, si preoccupò immediatamente di prendere il controllo di un settore dell’apparato statale importante come la previdenza che da Cassa Nazionale divenne INFPS (Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale), quindi il fascismo non inventò nulla semmai se ne impossessò.

La Cassa Integrazione?
Per quanto riguarda la Cassa Integrazione (il sistema di sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà), le prime forme sono state inserite nel sistema solo dopo l’instaurazione della repubblica. Inoltre, gli scioperi e le serrate erano vietati e punibili con carcere e multe, mentre i sindacati in realtà erano associazioni riconosciute dal fascismo.

Mussolini ha bonificato le paludi?
La questione delle paludi fu una straordinaria vetrina di propaganda. Senza entrare nei dettagli (ma invito a leggere il libro che esamina bene la questione), Mussolini aveva promesso agli italiani che avrebbe bonificato 8 milioni di ettari ma a conti fatti era stato portato a termine poco più del 6% del lavoro preventivato perché “così com'era stato pensato dal fascismo, il sistema di bonifica non era economicamente né socialmente sostenibile”. Solo nel dopoguerra, grazie ai fondi del piano Marshall e della Cassa del Mezzogiorno si riuscì a restringere notevolmente la superficie paludosa italiana; anche la malaria venne sradicata in Italia solo nel 1970, grazie all'uso massiccio del DDT importato dagli americani.

venerdì 5 luglio 2019

IL TRAMONTO DEL PADRE Dal libro di Massimo Recalcati “Il complesso di Telemaco” ed. Feltrinelli


Ci sono libri che restano attuali anche con il passare del tempo, che analizzano i costumi di una società e si concentrano sui mutamenti dei valori; un esempio è “Il complesso di Telemaco” di Recalcati pubblicato nel 2013 da Feltrinelli. Già dalle prime pagine l’autore ci introduce nella complessità della figura del padre e della società.
“L’autorità simbolica del padre ha perso peso, si è eclissata, è irreversibilmente tramontata”, si perché oggi più che mai i padri hanno difficoltà a sostenere la propria funzione educativa, anche se c’è una richiesta pressante della figura del padre. Qui non si parla della reintroduzione del padre-padrone che ormai è irreversibilmente esaurita, ma ciò che resta del padre nella società contemporanea. Recalcati mette a confronto due figure, quella di Edipo e di Telemaco. Mentre Edipo uccide il padre, possiede la madre e la sua colpa lo spingerà a cavarsi gli occhi, Telemaco guarda il mare in attesa che ritorni suo padre Ulisse per riportare la Legge nell'isola dominata dai Proci. Secondo Recalcati quindi “siamo nell'epoca del tramonto irreversibile del padre, ma siamo anche nell'epoca di Telemaco; le nuove generazioni guardano il mare aspettando che qualcosa del padre ritorni”. Le nuove generazioni per mezzo di atti, di scelte chiedono ai loro padri come si possa stare in questo mondo con desiderio e responsabilità “perché attraverso la testimonianza della propria vita, la vita può avere un senso”.
Il tramonto del padre implica anche il tramonto della Chiesa e di Dio. Recalcati ad esempio cita Habemus papam, un film di Nanni Moretti, nel quale il balcone di San Pietro resta sconsolatamente vuoto: “La moltitudine di anime che riempie piazza San Pietro in attesa della parola guida del padre resta delusa e sconcertante. Chi doveva rassicurarla, chi doveva rincuorarla, chi doveva far esistere in terra la potenza della parola di Dio, non solo non è in grado di prendere la parola, ma si rivela egli stesso smarrito”.