sabato 1 aprile 2017

Capitalismo globale e alimentazione

Bisogna avere uno stomaco di ferro per leggere il libro dal titolo “Siete pazzi a mangiarlo!” ma ne vale assolutamente la pena.
L’autore, Christophe Brusset, è stato un ingegnere che ha lavorato per circa vent’anni ai massimi livelli delle principali multinazionali del cibo e svela i meccanismi, le procedure e i trucchi che si nascondono dietro i prodotti che troviamo sugli scaffali e come i grandi supermercati costringono i produttori ad abbassare la qualità dei prodotti per mantenere le superofferte che tutti rincorriamo.
Già dai primi capitoli, Brusset ci parla del “pericolo giallo” ovvero dei prodotti alimentari che arrivano dalla Cina, un paradiso della corruzione e della frode. Dal 2008 al 2013 si sono avuti numerosi scandali: dal latte contaminato con la melammina (sostanza tossica ricca di azoto) all’”olio di scolo” ricavato dall’olio di frittura dei ristoranti per poi essere rivenduto come olio da tavola; dal traffico di maiali trattati con clenbuterolo (anabolizzante cancerogeno) ai cavoli con formolo per migliorarne la conservazione; dalla carne di topo o di volpe venduta come manzo o pecora al “tofu tossico” contenente un agente sbiancante cancerogeno chiamato idrossimetansolfinato, e così via. I prodotti alimentari cinesi di cattiva qualità vengono esportati in tutto il mondo da circa trent’anni, anche in Europa, quindi la cosa ci riguarda direttamente.
Ma anche le aziende agroalimentari europee non sono da meno e riescono a truffare abilmente i consumatori. Ed ecco allora che una grande percentuale di formaggi prodotti industrialmente contengono latte termizzato, sterilizzato e inseminato artificialmente, imbottiti di additivi come i sali di fusione, polifosfati e citrati; infine viene aggiunta acqua in modo da aumentarne il peso per abbassare i costi; questo a discapito della qualità e del sapore.
Nell'industria alimentare si ricorre ad un massiccio uso di additivi. Ne esistono tantissimi: “ce n’è per il colore o per il sapore, per la buona conservazione, per addensare, per abbassare le calorie, per evitare che un cibo schiumi o diventi appiccicoso, perché luccichi, crocchi o sia bello gonfio, e per molte altre finalità.”