martedì 25 ottobre 2016

Chi ha paura della IV rivoluzione industriale?

Dalla fine del XVIII secolo ad oggi, ci sono state tre rivoluzioni industriali e siamo nel pieno di una quarta, anche se non ne siamo completamente coscienti. Ogni “rivoluzione” implica profonde trasformazioni in ambito economico, sociale, culturale e politico. Cerchiamo innanzitutto di riassumere brevemente le caratteristiche delle precedenti rivoluzioni industriali e l’impatto che hanno avuto sull'uomo per poi soffermarci sulla quarta.
La prima rivoluzione industriale risale nel 1784 quando in Inghilterra sono stati introdotti gli impianti di produzione meccanici nel settore tessile grazie all'energia idrica e a vapore. La seconda rivoluzione industriale parte nel 1914 con l’introduzione della produzione di massa grazie all'energia elettrica, dei prodotti chimici e del petrolio e all'utilizzo di nuovi sistemi di comunicazione e di trasporto. 

martedì 18 ottobre 2016

Italia: il linguaggio (apparente) della politica

L’importanza della comunicazione era ben nota fin dall'antichità, e la maggior parte degli uomini di potere nel corso della storia hanno sempre avuto grandi capacità dialettiche per meglio dominare i popoli.
Forse non è un caso che, nella seconda metà del V secolo a.C. ad Atene si sviluppò la sofistica, una corrente filosofica che perfezionò le tecniche della dialettica per confutare, affermare, polemizzare e persuadere le persone. I sofisti ponevano al centro della riflessione l’uomo e le problematiche relative alla morale e alla vita sociale e politica. Erano dei sapienti, che insegnavano dietro compenso, aspetto questo che portò a giudicare male questa corrente perché interessati al successo e ai soldi, più che alla verità. Misero in atto un sostanziale relativismo etico per cui veniva riconosciuto il valore delle norme solo in relazione alle usanze della città in cui si trovavano ad operare e si adeguavano pur di avere successo.
In realtà nel XIX secolo la sofistica è stata rivalutata come un periodo fondamentale della filosofia antica e non venne più vista come una corrente negativa; ma quanta sofistica, nell'accezione negativa del termine, è presente oggi nel linguaggio politico del nostro Paese?

giovedì 6 ottobre 2016

Dalla relatività alla fisica quantistica

Nell'ultimo secolo la fisica ha percorso notevoli passi in avanti contribuendo a modificare la nostra stessa percezione della realtà, dall'astronomia fino all'osservazione delle particelle più piccole della materia. Nell'antichità ogni popolo aveva una sua propria concezione del mondo, dagli egizi ai maya, dai Greci agli abitanti dell’Isola di Pasqua, poiché ciascuna teoria non poteva basarsi su un metodo sperimentale e falsificabile, quindi “universale” ma su mere ed inconfutabili credenze: religiose, mistiche o al massimo deduttive.
Ed in fondo, la storia della fisica classica – che nasce nelle nebbie del passato del I millennio PEV sino alla maturità del ‘600 – è sembrata procedere senza particolari intoppi sono a…ad Albert Einstein, fisico tedesco e filosofo della scienza naturalizzato statunitense che con un’eccezionale intuizione controintuitiva ha sovvertito le più profonde convinzioni “naturali” della fisica, mutando per sempre il modello di interpretazione del mondo fisico. Nel 1921 ricevette il Premio Nobel per la scoperta dell’effetto fotoelettrico nel 1921, la sua fama dilagò in tutto il mondo soprattutto per la teoria della relatività, in grado, per l’assoluta originalità, di colpire l’immaginario collettivo. Per la vastità e la complessità delle teorie di Einstein ci limitiamo a mettere in evidenza il principio della relatività in antitesi alla concezione di spazio e tempo della tradizione classica.