lunedì 16 maggio 2016

La libertà di stampa è la nostra libertà

Sono passati settant’anni da quel 18 giugno del 1946, quando venne ripristinata la libertà di stampa nella Repubblica italiana, in seguito alla caduta del regime fascista avvenuto il 25 luglio 1943. Ma oggi, possiamo dire che l’informazione in Italia è libera?
Report senza frontiere (RSF), come ogni anno, ha stilato una classifica sulla libertà di stampa in 180 Paesi e l’Italia è scesa ulteriormente, perdendo quattro posizioni, dal 73° posto del 2015 al 77° posto del 2016. Il dato è allarmante tenendo conto che nel mondo ci precedono Paesi come Tonga, Burkina Faso e Botswana, mentre in Europa siamo fanalini di coda insieme a Cipro, Grecia e Bulgaria. Ma al di là della metodologia e dei criteri qualitativi e quantitativi che RSF utilizza per stilare la classifica, cerchiamo di capire quali sono i fattori che determinano la scarsa libertà di stampa in Italia. Le ragioni possono essere diverse: la corruzione politica, la criminalità organizzata, il finanziamento pubblico all’editoria e la presenza incisiva del Vaticano.

mercoledì 4 maggio 2016

Un "mare" di bugie

Padova – Al referendum del 17 aprile erano stati chiamati alle urne circa 51 milioni di italiani. Bisognava decidere se abrogare o meno una norma che permette alle compagnie petrolifere di estendere le concessioni per estrarre idrocarburi da piattaforme offshore entro 12 miglia dalla costa fino all’esaurimento del giacimento. Il referendum è fallito perché non ha superato il quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto. L’affluenza infatti è stata del 31,2 per cento, con una maggioranza del “SI” dell’85,8 per cento. Per la prima volta un referendum non era stato richiesto attraverso una raccolta di firme da parte dei cittadini ma, aspetto importante, voluto dalle Regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Liguria, Molise, Puglia, Sardegna e Veneto) col sostegno di alcune associazioni ambientaliste e movimenti locali. Ma facciamo un passo indietro.