Dalle interpretazioni ‘femministe’ delle Sacre scritture fino alle
recenti dichiarazioni di papa Bergoglio, è in atto un tentativo di
riscattare la figura femminile nel mondo cristiano. Ma il posto delle
donne nella storia del cristianesimo è sempre stato subordinato a quello
degli uomini e le ‘aperture’ di Francesco non sembrano contenere in
realtà novità rilevanti: le donne sono certamente fondamentali nella
visione cristiana, ma il loro posto è sempre accanto, un po’ sotto, agli
uomini, come Maria ai piedi della Croce.
di Carlo Augusto Viano, da MicroMega 5/2014
Da Roncalli a Bergoglio
Nel discorso del 25 gennaio 2014, rivolto ai partecipanti al Congresso nazionale promosso dal Centro italiano femminile, papa Francesco ha riconosciuto «l’indispensabile contribuito che le donne recano alla società, in particolare con la loro sensibilità e la loro intuizione dell’altro, il debole e il non protetto». Si è detto rincuorato dal fatto che «molte donne condividessero con i preti la cura di persone, famiglie e gruppi» e ha espresso la speranza che «crescano gli spazi per una presenza più incisiva e diffusa nella Chiesa». Ricordando l’opera delle donne nella conduzione di gruppi di preghiera o nella distribuzione della comunione e pur auspicando l’assunzione da parte loro di nuove responsabilità nella Chiesa e nella vita civile, il papa ha ammonito che tutto ciò «non può far dimenticare la funzione insostituibile della donna in una famiglia». Qui si rivelano «i loro doni di delicatezza, speciale sensibilità e tenerezza» e si esplica la loro indispensabile funzione nel trasmettere «solidi princìpi morali e perfino la fede alle future generazioni».
di Carlo Augusto Viano, da MicroMega 5/2014
Da Roncalli a Bergoglio
Nel discorso del 25 gennaio 2014, rivolto ai partecipanti al Congresso nazionale promosso dal Centro italiano femminile, papa Francesco ha riconosciuto «l’indispensabile contribuito che le donne recano alla società, in particolare con la loro sensibilità e la loro intuizione dell’altro, il debole e il non protetto». Si è detto rincuorato dal fatto che «molte donne condividessero con i preti la cura di persone, famiglie e gruppi» e ha espresso la speranza che «crescano gli spazi per una presenza più incisiva e diffusa nella Chiesa». Ricordando l’opera delle donne nella conduzione di gruppi di preghiera o nella distribuzione della comunione e pur auspicando l’assunzione da parte loro di nuove responsabilità nella Chiesa e nella vita civile, il papa ha ammonito che tutto ciò «non può far dimenticare la funzione insostituibile della donna in una famiglia». Qui si rivelano «i loro doni di delicatezza, speciale sensibilità e tenerezza» e si esplica la loro indispensabile funzione nel trasmettere «solidi princìpi morali e perfino la fede alle future generazioni».